Arrivati i soldi, chiudiamo il 2020. Ora urgono le risorse per cominciare a pagare il 2021
Sono state accreditate al Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato le somme rendicontate, al Ministero del Lavoro, qualche settimana fa: poco meno di 36 milioni. Sarà così possibile al Fondo (unico soggetto che eroga gli ammortizzatori sociali nel Comparto artigiano cui sono tenute al versamento, per obbligo di legge, tutte le aziende con codice autorizzativo 7B) terminare i pagamenti per cassa integrazione fruita da lavoratrici e lavoratori per sospensioni nel mese di dicembre, con alcune code anche per mesi più indietro.
Nella giornata odierna, mercoledì 31 marzo, FSBA ha conferito a sua volta le somme necessarie agli Enti Bilaterali che provvedono direttamente ai pagamenti: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto. Già all’inizio della giornata di domani, il Fondo nazionale procederà con i pagamenti a favore dei dipendenti, direttamente o attraverso le aziende, per le regioni: Abruzzo, Alto Adige, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria. Si chiude così l’anno 2020, anche per le domande che in queste ore vengono inserite nel sistema di FSBA (per completare la documentazione ci sarà ancora qualche giorno di tempo).
E con oggi il Fondo degli Artigiani ha terminato la trasmissione all’Agenzia delle Entrate delle Certificazioni Uniche per prestazioni corrisposte direttamente al lavoratore nell’arco dell’anno passato (quando la cassa integrazione è stata pagata tramite l’azienda, è questa che ha provveduto alla tassazione e alla certificazione dei redditi). Si tratta di 420.409 C.U. che i lavoratori artigiani dipendenti possono scaricare accreditandosi direttamente nel sistema, grazie ad una specifica innovativa procedura. Ma possono trovare la Certificazione anche nel proprio cassetto fiscale, averla tramite l’azienda o il consulente della stessa. Ancora, possono essere supportati in questa operazione dagli Enti Bilaterali Regionali dell’Artigianato che fin dall’inizio hanno collaborato con il Fondo nella raccolta e lavorazione delle domande di ammortizzatore sociale. Ma, per le lavoratrici ed i lavoratori che si rivolgeranno ad un CAF per la dichiarazione dei redditi, i dati della cassa integrazione percepita nel 2020 verranno reperiti lì direttamente. Tante modalità differenti messe a disposizione dal Fondo dell’Artigianato per semplificare le procedure, per fornire informazioni ad ognuno in modo riservato, trasparente ed efficiente.
In partenza, su questo, anche una vasta campagna informativa rivolta a tutti gli attori dell’Artigianato: dipendenti, aziende, consulenti, centri servizio, luoghi della rappresentanza.
Nel frattempo FSBA scalda i motori ed è pronto a partire con il pagamento della cassa integrazione dei mesi di gennaio e febbraio. Occorre però che vengano prima attribuite e poi assegnate e conferite le somme a ciò destinate dalla Legge di Stabilità per le 12 settimane di ammortizzatore previste. Si tratta di 675 milioni, cui si aggiungeranno le ulteriori risorse previste dal Decreto Sostegni per mettere in protezione lavoratrici e lavoratori per le ulteriori 28 settimane di cassa integrazione di possibile fruizione entro quest’anno. Non si può che auspicare una specifica attenzione da parte dei Ministri del Lavoro e dell’Economia e celerità da parte degli Uffici preposti (Corte dei Conti, Ragioneria dello Stato, Ufficio Centrale di Bilancio, oltre agli stessi Dicasteri). I diritti dei lavoratori, tanto più perché sospesi dal lavoro in una situazione economica, produttiva e occupazionale difficile, vanno tenuti nella massima considerazione.
Non è questione di soldi, ma di tempistica
Ancora pochi giorni per inoltrare, da parte delle Aziende, dei Consulenti del Lavoro e dei Centri servizi, le domande o le attestazioni dei periodi di sospensione dal lavoro di lavoratrici e lavoratori del Comparto Artigiano che si sono realizzati, causa Covid, nell’anno passato. C’è tempo fino al 31 marzo, così ha fissato il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, unico soggetto che provvede ad erogare la cassa integrazione nell’intero comparto cui sono, per obbligo di legge, iscritte tutte le aziende con codice autorizzativo 7B.
Dopo la fine del mese, appena saranno messi nelle disponibilità del Fondo i 36 milioni di euro (altri eventualmente necessari ne verranno richiesti), saranno chiuse e definite da FSBA tutte le partite di cassa integrazione per i dipendenti dell’Artigianato relative all’anno passato.
Anno 2020 che ha visto FSBA mettere in protezione 752.254 lavoratori (le donne sono il 38 %, il 23 % ha meno di 30 anni), dipendenti di 214.821 aziende, cui ha erogato prestazioni di ammortizzatore sociale per quasi 2,2 miliardi di euro. A tutti è stato corrisposto quanto dovuto e accantonata la somma che servirà per versare i contributi all’Inps. C’è, per l’appunto, una coda da sistemare riferita al mese dicembre, con qualche briciola per i mesi ancora più indietro. A questo servono i 36 milioni attesi da un momento all’altro.
Nel frattempo cominciano a pervenire al Fondo dell’artigianato le domande di cassa integrazione per l’anno in corso: 14 mila richieste per 58 mila lavoratori presentate a gennaio, che a febbraio diventano 35 mila per 126 mila lavoratori. Non è poi detto che tutti costoro siano stati effettivamente sospesi dal lavoro per tutte le giornate lavorative, ma sta di fatto che il dato segnala come la crisi epidemiologica continua ad avere importanti ricadute sul piano economico, produttivo e occupazionale. Per la cassa integrazione delle prime 12 settimane dell’anno in corso, la Legge di stabilità ha messo a disposizione una quota parte di 900 milioni: a FSBA ne dovrebbero arrivare 675, con i quali iniziare a pagare i periodi di sospensione del primo trimestre.
Ci sono poi le ulteriori 28 settimane inserite nel “Decreto sostegni” la settimana scorsa, con una dotazione (presumibilmente di 825 milioni) che dovrebbe consentire a FSBA di non aver problemi nei pagamenti nel corso di quest’anno.
In buona sostanza: risorse a disposizione ce ne sono, è semmai un problema di tempi di conferimento al Fondo che, come ha dimostrato nelle ondate precedenti, è in grado di erogare il dovuto in giornata a tutti i destinatari, siano essi lavoratori pagati direttamente, che ditte che poi girano le somme ai dipendenti.
Anche ieri, nel corso di un incontro fra tutta la bilateralità artigiana attiva in ogni regione (la cui macchina operativa contribuisce al processo amministrativo e assiste lavoratori e aziende nel conseguimento dei loro diritti fissati in leggi e nei contratti di lavoro) si è registrata la forte preoccupazione per i ritardi e l’impegno a sollecitare, in ogni occasione e contesto, la politica, il governo e l’amministrazione pubblica ad accelerare tempi, semplificare procedure, tenere in debito conto il disagio che l’intero comparto artigiano vive in questa stagione.
Cassa integrazione nell'artigianato: chiesti 36 milioni per chiudere il 2020 e l'assegnazione delle risorse per il 2021
Terminati, già da qualche giorno, i pagamenti di cassa integrazione ai dipendenti del Comparto artigiano (i 265 milioni, attesi per 100 giorni, sono stati distribuiti entro le 24 ore), il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato ha aggiornato i conti di tutto quanto inserito, nel frattempo, nel sistema dai consulenti del lavoro e dai centri servizi. Ha così potuto presentare oggi la richiesta al Ministero del Lavoro ed al Ministero dell’Economia: servono altri 35.931.490,21 euro per corrispondere l’ammortizzatore sociale alle lavoratrici e lavoratori sospesi dal lavoro nell’anno passato, accantonando nel contempo quanto servirà per il versamento dei contributi previdenziali collegati.
Verranno pagate prestazioni di dicembre, ma anche cassa integrazione per i mesi più indietro per le quali finora mancava ancora la rendicontazione delle assenze o il completamento dell’iter burocratico. Per ricevere questa somma, problemi non ce ne dovrebbero proprio essere, considerato il quantitativo di risorse economiche assegnato nelle disponibilità di FSBA per far fronte alle richieste di cassa integrazione dell’anno 2020. Sarà, semmai, un problema di tempi di attesa, laddove gli uffici del Fondo e le strutture della bilateralità che supportano nell’iniziativa sono, come sempre, pronte ad agire nell’arco di poche ore.
A proposito di assegnazione di risorse: stanno allungandosi troppo i tempi di attesa del decreto di attribuzione di quanto stabilito con la legge di stabilità per il 2021: dovrebbe trattarsi di 675 milioni. Il Fondo, unico soggetto abilitato ad occuparsi dell’ammortizzatore sociale per tutto il comparto artigiano, è già pronto ad iniziare i pagamenti di gennaio, febbraio e via così. E lo farà presto e bene. Purché i soldi siano presto messi nelle sue disponibilità e, successivamente, erogati, una volta fatta la rendicontazione di ciò che è pronto per essere pagato.
Nel giro precedente, fu il Ministro Orlando a metterci mano e, raddrizzando procedure, far giungere le risorse al Fondo degli artigiani. Lavoratori che non possono aspettare per settimane il pagamento della cassa integrazione e imprese artigiane che, in qualche modo, sono anch’esse interessate che lo strumento funzioni…tornano a chiedere, e lo fanno anche attraverso le parti sociali che si ritrovano in FSBA, una sua specifica attenzione ed un intervento che acceleri il tutto.
A breve rendicontazione con le code del 2020. Orlando sblocchi le risorse per il 2021
Ieri, il Ministro Orlando in audizione al Senato, parlando per la verità di licenziamenti da sospendere, ha assicurato “uno sguardo più selettivo” e l’impostazione secondo cui occorre “evitare di trattare situazioni tra di loro diverse in modo uguale". Quando poi si è soffermato sulla riforma degli ammortizzatori sociali, su cui si è già aperto il confronto con le parti sociali, ha chiaramente indicato la direzione di “universalismo e semplificazione".
Ecco, noi come Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, unico soggetto che eroga la cassa integrazione nel Comparto, riteniamo che quell’impostazione e gli obiettivi della riforma vadano tenuti assieme: è doverosa una riforma che assicuri la protezione alle lavoratrici ed ai lavoratori di ogni settore produttivo, modulando, però, lo strumento, e le modalità di gestione, in modo che possa al meglio attagliarsi sulle diverse situazioni e bisogni differenziati di imprese e dipendenti (non è la stessa cosa una situazione di crisi produttiva o di mercato di una grande azienda siderurgica o il difficile momento che attraversa un’impresa artigiana che panifica o ripara le carrozzerie sotto casa…). Ma, sulla riforma annunciata, saranno le parti sociali ben capaci di rappresentare i bisogni e convenire sui rimedi, analizzare le situazioni e progettare il futuro. Per parte nostra ci teniamo a raccomandare di salvaguardare le specificità e valorizzare le buone esperienze che, anche in merito alla gestione degli ammortizzatori sociali, sono maturate in questi anni. Fra queste, certamente, FSBA.
Quattro numeri per dare un’idea di cosa si è fatto in questi mesi di pandemia e di difficoltà economiche, produttive, occupazionali e sociali: più di 750.000 lavoratrici e lavoratori hanno percepito prestazioni di sostegno al reddito, 212.000 aziende sono state sostenute (e, di queste, più di 60.000 non avevano mai versato contributi, pur essendo obbligatori per legge: sono state accolte e protette loro e i loro dipendenti), 2,2 miliardi di euro distribuiti (di questi, 260 milioni anticipati di tasca propria dal Fondo, che presto dovranno essere restituiti). Con tutto quello che poi è connesso: versamento della contribuzione all’Inps, certificazione della tassazione effettuata, …
Una operazione ciclopica, possibile solo grazie al supporto garantito dalla bilateralità artigiana, nazionale e regionale: informazioni ad aziende e ai lavoratori (ad entrambi, spesso, sono stati assicurati anche altri specifici aiuti), supporto ai consulenti, sostegno di ogni spesa organizzativa e operativa del Fondo (aspetto, questo, che prima o poi sarà da rivedere). Da qui un grande livello di efficienza e trasparenza. Non sempre di celerità perché i tempi con cui sono state messe nelle disponibilità del Fondo le somme necessarie per pagare la cassa integrazione sono stati rallentati da procedure complesse e articolate.
Sta di fatto che, ad ora, il Fondo ha corrisposto utilizzando in poche ore i 265 milioni ricevuti venerdì scorso, ai lavoratori direttamente o tramite le imprese, le prestazioni fino a dicembre. Quasi tutto, ma non tutto tutto il dovuto. Infatti, al fine di rendicontare al Ministero, quanto prima (probabilmente martedì mattina), il fabbisogno per procedere con l’erogazione di tutte le prestazioni COVID19 relative alle competenze 2020, come FSBA abbiamo chiesto a tutti di velocizzare le attività di presentazione domande, rendicontazione delle assenze e qualsivoglia correzione sulle stesse.
Subito dopo il pagamento delle ultime competenze dell’anno passato, abbiamo intenzione di partire a razzo con la corresponsione della cassa integrazione per i periodi di sospensione dal lavoro di gennaio, febbraio e mesi a seguire. Qui, però, siamo in attesa che si sblocchi il decreto di assegnazione delle somme previste nella legge di stabilità. A FSBA dovrebbero essere assegnati 675 milioni.
Chiediamo Ministro Orlando, che solo qualche settimana fa è intervenuto in una situazione analoga, di metterci un occhio di attenzione e un intervento autorevole e risolutivo. Proprio in linea con la sua intenzione, ribadita sempre ieri in Senato di “semplificare le procedure di erogazione e un accesso più rapido al sostegno".
FSBA: risorse arrivate. Già tutte distribuite. Ne servono altre.
Dopo mesi di attesa della cassa integrazione da parte dei dipendenti del Comparto artigiano, dopo settimane di sollecitazioni da parte del Fondo che eroga questo ammortizzatore sociale, di impegno dell’ex Ministro e del Ministro del lavoro attuale per definire l’esatta appostazione di bilancio, di rimpallo fra uffici e organi di controllo, persino una lettera dei Segretari generali delle Associazioni Artigiane e dei Sindacati confederali, … venerdì mattina sono stati accreditati a FSBA 265 milioni di euro. Questi sono stati attribuiti per pagare alcune code dei mesi precedenti, ma soprattutto per saldare ottobre, novembre e dicembre a favore delle lavoratrici e dei lavoratori dell’artigianato sospesi dal lavoro a causa del Covid.
Al Fondo erano pronti e approntate tutte le procedure, a carico dello stesso e di Enti bilaterali che in alcune regioni provvedono al pagamento della cassa integrazione. Talmente pronti che… tutte le risorse sono già state distribuite e, già questa sera, sui conti correnti di alcuni dipendenti (o delle imprese perché in alcune regioni si procede così) sono disponibili le somme spettanti (nelle prossime ore/giorni tutta l’operazione sarà completata). Nel frattempo, FSBA si prepara a pagare all’INPS la contribuzione previdenziale collegata alle prestazioni erogate, che servirà, prima o poi, ai beneficiari per andare in pensione.
Giunge così a compimento una gigantesca operazione messa in campo, con riferimento all’anno passato, per mettere in protezione 750.000 lavoratrici e lavoratori e supportare, per questa strada, 211.000 aziende, (distribuendo 2,2 miliardi di euro). Fra queste più di 60.000 erano finora state fuori dal sistema e non avevano adempiuto all’obbligo di versamento della contribuzione al Fondo, unico soggetto abilitato dalla legge ad agire per il sostegno al reddito delle aziende artigiane con codice autorizzativo 7 B: anch’esse aiutate, anche i loro dipendenti sostenuti (buona parte di queste aziende sta ora effettuando regolarmente i versamenti ordinari). Si dovrà prima o poi chiarire come dare modalità al Fondo per perseguire gli evasori dell’obbligo di legge, così come stabilire il buon diritto di questi lavoratori ad aver pagata anche le prestazioni di famiglia per i periodi di cassa integrazione. E, ancora, fissare tempi e modi di restituzione al Fondo dei tanti milioni anticipati (260!), un anno fa ad inizio dell’epidemia, per far fronte ai bisogni di sostegno delle aziende e dei dipendenti sospesi dal lavoro e senza reddito. Tutte questione che verranno presto affrontate con il Ministro del lavoro, che già nei giorni scorsi si è impegnato per fare superare lentezze e dichiarato disponibile al confronto con le Parti sociali dell’Artigianato e il Fondo stesso.
Ora, però, è il momento dell’operatività per erogare le prestazioni pregresse e, contemporaneamente, per valutare quanto ancora serve per chiudere qualche cosa dell’anno 2020 e per iniziare a pagare gennaio, febbraio e via così, utilizzando quanto già stanziato in legge finanziaria per le 12 settimane al momento previste (che presto, tutto il mondo dell’artigianato si augura, dovrebbero aumentare: il virus non molla e le difficoltà economiche, produttive e occupazionali ancora mordono). FSBA già all’inizio della prossima settimana sarà in grado di documentare ai Ministeri del Lavoro e dell’Economia il fabbisogno attuale, contando che i tempi dell’attesa prima di avere questa ulteriore ondata di risorse, per corrispondere velocissimamente le prestazioni, siano assolutamente più brevi.