IN PAGAMENTO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI DEL FONDO PER L’ARTIGIANATO (CON LE NUOVE REGOLE)

Fine febbraio ed ecco i primi pagamenti di FSBA con le nuove regole. Oggi sono stati inviati alle banche gli ordinativi per la corresponsione dell’ammortizzatore sociale alle lavoratrici ed ai lavoratori sospesi dal lavoro nel corso del mese di gennaio (in alcune regioni per il tramite delle imprese artigiane). Si tratta di 2.137.051,25 €, a favore di 4.979 dipendenti di 1.168 aziende. Mentre relativamente alle competenze precedenti, sono stati gestiti 786.383,62 €, a favore di 1.367 dipendenti di 366 aziende.

Tutto regolare, tutto come nella norma e nelle consuetudini di questo che è il Fondo che provvede al sostegno al reddito per tutto il Comparto artigiano. È qui che ogni impresa artigiana, con qualsiasi numero di dipendenti e di qualsiasi tipologia produttiva (dai parrucchieri alle legatorie, dai manufatti in metallo o legno ai panificatori, dalle sartorie agli autotrasporti, per esemplificare) è tenuta a versare contribuzione pari allo 0,60 % della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, cui le imprese con più di 15 dipendenti aggiungono un contributo dello 0,40 % che serve ad assicurare loro la cassa integrazione straordinaria – che ora si chiama ACIGS - quando dovessero affrontare particolari momenti di difficoltà o riorganizzazione aziendale.

Ma oggi si è provveduto a corrispondere la cassa integrazione ordinaria, che ora si chiama “assegno di integrazione salariale”, in sigla AIS.  E il tutto è avvenuto applicando le nuove regole e le aggiornate procedure, dopo che il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (e, per esso, prima le Parti Sociali, poi il Consiglio Direttivo e infine l’Assemblea) ha proceduto ad adeguare il proprio Regolamento alle modifiche normative relative agli ammortizzatori sociali varate dal Parlamento con la Legge di stabilità del 2022.

Ma andiamo con ordine, perché la materia è complessa ed è facile perdersi.

Sono iscritte a FSBA tutte le imprese artigiane che abbiano alle proprie dipendenze almeno un lavoratore e che, possedendo le caratteristiche di cui alla l. 8 agosto 1985, n° 443, siano inquadrate per i profili previdenziali con il codice “CSC settore 4/Codice autorizzativo 7B”, nonché i datori di lavoro artigiani dell’indotto.

Questo dà loro la possibilità di veder corrisposto un ammortizzatore sociale ai lavoratori dipendenti, quando questi sono sospesi dal lavoro. L’ammontare dell’assegno per le lavoratrici ed i lavoratori sarà pari all’80% della retribuzione che sarebbe spettata per le ore non prestate comprese nei periodi segnalati dall’accordo sindacale, con un massimale mensile di € 1.321,53 , adeguato proprio in questi giorni.

Le prestazioni sono erogate con alcune condizioni precise. La prima è la regolarità contributiva da parte dell’impresa artigiana, in presenza di dipendenti, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021, per il periodo antecedente all’entrata in vigore della Legge 234/2021, nonché il corretto versamento delle mensilità da gennaio 2022 in poi, oppure dalla data di inizio dell’attività aziendale con dipendenti se successiva.  Nel caso di omissione o ritardo nei versamenti da parte dell’azienda la liquidazione delle prestazioni sarà sospesa sino alla regolarizzazione della posizione aziendale. È poi necessario che ci sia un Accordo sindacale, riportato in un verbale sottoscritto, in assenza del quale la domanda di prestazione sarà tenuta in sospeso. Altro requisito è l’anzianità aziendale del dipendente di almeno 30 giorni dalla data di inizio sospensione dichiarata nell’accordo sindacale.

Ma torniamo alla correttezza contributiva ed alla possibilità, prevista da FSBA, di regolarizzazione dei contributi. All’impresa artigiana è consentito di agire tramite il pagamento F24 e la trasmissione UNIEMENS e, per anticipare la regolarizzazione ed accedere subito alle prestazioni, si può seguire la procedura nel Sistema informatico del Fondo, che permette di inserire manualmente gli imponibili dei lavoratori per ciascuna annualità, determinare l’importo della contribuzione ed una volta effettuato il pagamento, inserire la quietanza. Quando non siano stati versati, in tutto o in parte, i contributi nel triennio 2019-2020-2021, si può fruire di un percorso più veloce e di un pagamento forfettizzato: versamento di 100 euro/anno per lavoratore ed inserimento della quietanza nel Sistema.

Dell’aliquota contributiva abbiamo già detto, ma ripetiamo: datori di lavoro sino a 15 lavoratori 0,60% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali di cui 1/4 per il lavoratore e 3/4 per il datore di lavoro; datori di lavoro con più di 15 lavoratori 0,60% + 0,40% in relazione alla retribuzione imponibile, anche qui 1/4 della somma a carico del lavoratore e 3/4 del datore di lavoro.

Le modalità di versamento sono quelle consuete che prevedono l’utilizzo del modello F24, rigo unico, con lo specifico codice tributo EBNA, in considerazione della corretta applicazione della contrattazione collettiva, nazionale e decentrata, intesa integralmente. Il versamento del contributo viene effettuato dal datore di lavoro per tutti i lavoratori in forza (compresi i part-time) nel mese di riferimento, considerando anche i lavoratori a domicilio e gli apprendisti.

Ed ecco le prestazioni. Anzitutto l’Assegno di Integrazione Salariale (AIS) che spetta per ragioni ordinarie quando la riduzione o sospensione dall’attività sia riportabile ad una difficile situazione aziendale dovuta ad eventi transitori non imputabili all’impresa o ai dipendenti, ivi comprese le situazioni climatiche straordinarie, oppure a situazioni temporanee di mercato. Sono, però, previste anche delle ragioni straordinarie, quali la riorganizzazione aziendale compresi i processi di transizione, anche definiti dalla contrattazione collettiva sottoscritta dalle parti istitutive di FSBA, la crisi aziendale o la sottoscrizione di un contratto di solidarietà.

Fra i destinatari dei AIS ci sono tutte le imprese che abbiano in media fino a 15 lavoratori in forza.

La durata complessiva dell’AIS (sia per causali ordinarie che straordinarie) è pari a 26 settimane, nel biennio mobile in capo all’azienda. Ogni giornata che presenti una qualsiasi riduzione dell’orario giornaliero applicato equivale ad una giornata di sospensione. L’accordo sindacale, che è fondamentale perché tutta la procedura si avvii, può essere relativo a più mensilità, con la durata massima di tre mensilità consecutive.

Per le imprese artigiane con più di 15 dipendenti c’è poi una prestazione specifica: l’Assegno di Integrazione salariale per ragioni straordinarie (ACIGS); queste sono: la riorganizzazione aziendale compresi i processi di transizione, la crisi aziendale, nell’ambito di un accordo collettivo, e il contratto di Solidarietà. Le durate della prestazione sono differenziate: 24 mesi per il primo caso, 12 mesi o 36 mesi per le altre ragioni. Tali periodi devono intendersi conteggiati nel quinquennio mobile in capo all’azienda. Le motivazioni inserite nell’Accordo sindacale – che resta fondamentale -, saranno valutate e validate da una specifica Commissione nazionale di esperti, in corso di definizione. Importante: i lavoratori beneficiari di ACIGS, allo scopo di mantenere o sviluppare le competenze, sono tenuti a partecipare a iniziative di carattere formativo o di riqualificazione, anche mediante fondi interprofessionali; nell’ambito del sistema della bilateralità artigiana consolidato, Fondartigianato viene considerato dalle parti istitutive di FSBA il fondo interprofessionale di riferimento per tali attività.

L’erogazione dei trattamenti di integrazione salariale avviene, previa predisposizione degli ordini di pagamento da parte degli Enti Bilaterali Regionali dell’Artigianato, con le seguenti modalità: attraverso l’impresa, la quale è tenuta ad inserire gli importi ricevuti nella prima busta paga utile del lavoratore avente diritto, salvo che l’impresa non abbia già anticipato l’importo ai lavoratori, o direttamente alla lavoratrice o al lavoratore.

Al fine di garantire la corretta operatività del Fondo nell’erogazione delle prestazioni, la domanda dev’essere presentata dall’impresa o dal Centro servizi paghe/Consulente (dalla stessa delegata), a FSBA e prima dell’inizio dell’evento (per ACIGS) e comunque entro 15 giorni dalla data di inizio dell’evento indicata nell’accordo sindacale allegato (per AIS sospensione o riduzione) tramite piattaforma informatica del Fondo.

FSBA, dopo la rendicontazione delle assenze (entro il giorno 25 del mese successivo all’evento), provvede alla lavorazione della domanda e il giorno 26 del mese il sistema valida automaticamente le assenze del mese/i precedente/i inserite per le posizioni verificate e abilitate dall’EBR, procedendo con l’erogazione. In assenza di tale documentazione, l’erogazione della prestazione non sarà effettuata da FSBA e, decorsi 90 giorni dalla presentazione della domanda, questa si considera decaduta.

Queste, in estrema sintesi (ma sul sito del Fondo il tutto è spiegato in modo più esteso e circonstanziato) le novità normative e procedurali di FSBA che nel corso degli anni si è rivelato uno degli efficaci strumenti della bilateralità artigiana, in grado di garantire specifiche protezioni del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori ed un utile supporto per le imprese di questo che è un comparto centrale dell’economia del Paese.


L’ASSEGNO DI INTEGRAZIONE SALARIALE DA FSBA. QUANTO SPETTA? PER QUANTO? COME?

Domande semplici e concrete a proposito della prestazione di ammortizzatore sociale erogata dal Fondo di solidarietà Bilaterale per l’Artigianato. Che meritano risposte secche e chiare. Proviamoci.

Quanto? L’ammontare dell’assegno è pari all’80% della retribuzione che sarebbe spettata per le ore non prestate comprese nei periodi segnalati dall’accordo sindacale nei limiti stabiliti dall’art. 30 del D.Lgs 148/2015, tra le ore zero ed il limite di orario contrattuale (massimo 8 ore/giorno e 40 ore/settimana), con un massimale mensile di € 1.321,53 (da rapportare su base oraria) e successivi adeguamenti.

Per quanto? La durata complessiva dell’AIS (sia per causali ordinarie che straordinarie) è: 26 settimane, pari a 130 giornate di effettivo utilizzo per orario di lavoro settimanale distribuito su 5 giorni, a 156 su 6 giorni/settimana e a 182 su 7 giorni/settimana. Tali periodi devono intendersi conteggiati nel biennio mobile in capo all’azienda. Il biennio mobile va calcolato dal giorno di effettiva fruizione della prestazione e decorre dal 01/01/2023. Ogni giornata che presenti una qualsiasi riduzione dell’orario giornaliero applicato equivale ad una giornata di sospensione.

Come? L’erogazione dei trattamenti di integrazione salariale avviene, previa predisposizione degli ordini di pagamento da parte degli Enti Bilaterali Regionali, sulla base della sottoscrizione di una apposita convenzione tra FSBA e ciascun Ente Bilaterale Regionale. La prestazione può essere erogata con le seguenti modalità, in base alla scelta definita da ciascun EBR ovvero dalle Parti Sociali regionali: attraverso l’impresa, la quale è tenuta ad inserire gli importi ricevuti nella prima busta paga utile del lavoratore avente diritto, salvo che l’impresa non abbia già anticipato l’importo ai lavoratori, oppure direttamente alla lavoratrice o al lavoratore con accredito sul conto corrente bancario (il cui Iban è stato segnalato nel momento di inoltro della domanda di ammortizzatore sociale).

E, già che ci siamo, quando? Il Fondo ogni fine mese eroga l’ammortizzatore sociale per le giornate di sospensione realizzate nel mese precedente o per i mesi ancora più indietro, quando i dati delle giornate non lavorate sono stati comunicati in ritardo.


TARDANO I SOLDI DELLA CASSA INTEGRAZIONE DA FSBA. LE RAGIONI, I RIMEDI.

Vi sono domande che rimbalzano in alcuni commenti su Facebook o che vengono poste al telefono da lavoratrici e lavoratori in contatto con FSBA, il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato. Ma come, dicono in buona sostanza, l’accordo sindacale è stato fatto, l’Azienda o il suo consulente la domanda l’ha presentata, sono stato lasciato a casa - e non ho ricevuto retribuzione – per un certo periodo, l’impresa ha rendicontato le assenze, i mesi passano… ma i soldi non mi arrivano.

Occorre considerare che in FSBA le prestazioni sono erogate a condizione che ci sia regolarità contributiva: in presenza di dipendenti, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021, per il periodo antecedente all’entrata in vigore della Legge 234/2021 (quella che ha riformato gli ammortizzatori sociali) nonché il corretto versamento delle mensilità da gennaio 2022 in poi (oppure dalla data di inizio dell’attività aziendale con dipendenti se successiva). Regola chiara e rigida, tant’è che il Fondo, nel caso di omissione o ritardo nei versamenti da parte dell’impresa, sospende la liquidazione delle prestazioni in attesa della regolarizzazione della posizione aziendale.

Per cui, più che sollecitare il Fondo, più che protestare, è necessario un rapporto con l’impresa - magari tramite il Sindacato - per evidenziare il problema e sollecitarla a mettere a posto la sua posizione contributiva. Perché un modo, tutto sommato nemmeno troppo complicato né oneroso oltre il dovuto, per regolarizzare la situazione FSBA l’ha messo a punto da tempo e, più di recente, lo torna ad evidenziare sul sito e nelle procedure che stanno nel programma informatico di gestione dell’attività che è a disposizione dei consulenti/centri servizio/imprese (che è poi il medesimo “luogo” dove è stata inoltrata la domanda di cassa integrazione…).

Ecco la modalità di regolarizzazione dei contributi. L’impresa può procedere al pagamento F24 e trasmissione UNIEMENS. Per anticipare la regolarizzazione e far accedere subito alle prestazioni è necessario seguire la procedura nel Sistema, che consente di inserire manualmente gli imponibili dei lavoratori per ciascuna annualità, determinare l’importo della contribuzione ed una volta effettuato il pagamento, inserire la quietanza come “F24 anticipato”.

E c’è anche una forfettizzazione della contribuzione evasa anni indietro. Per le competenze 2019-2020-2021, l’impresa può effettuare il versamento di 100 euro/anno per lavoratore (il numero dei lavoratori dev’essere considerato come media nell’anno di competenza) ed inserire la quietanza nel Sistema SINAWEB, attraverso l’apposita procedura nella sezione “contribuzione”, inserendo il numero dei lavoratori in forza per ciascuna annualità di competenza. Il versamento deve avvenire tramite F24, indicando su un rigo specifico con codice EBNA la competenza di gennaio di ciascuna annualità, es. 01/2019, 01/2020, 01/2021.

D’altra parte, anche al di là della richiesta delle prestazioni di sostegno al reddito dei dipendenti per i periodi di sospensione dal lavoro, la contribuzione a FSBA è obbligatoria da parte di ogni impresa artigiana, indipendentemente dal numero di occupati o dallo specifico settore produttivo o ambito contrattuale. Ci riferiamo a tutte le aziende che, possedendo le caratteristiche di cui alla l. 8 agosto 1985, n° 443, sono inquadrate per i profili previdenziali con il codice “CSC settore 4/Codice autorizzativo 7B”, nonché i datori di lavoro artigiani dell’indotto che fruivano, fino al 31 dicembre 2021, di trattamenti di CIG.

Era già ben chiaro fin dall’istituzione del Fondo specifico per l’Artigianato ma, da ultimo, è stata proprio la Legge di Stabilità dell’anno passato che ha ribadito l’obbligo di contribuzione a FSBA (e, ovviamente, a nessun’altra forma previdenziale similare).

Tant’è che FSBA si sta attrezzando per contattare le ditte interessate inadempienti, segnalare loro la mancanza totale o parziale di contribuzione, per suggerire e accompagnare qualsiasi iniziativa di regolarizzazione, ma anche per perseguire coloro che proprio non ne volessero sapere di mettersi in regola. È un forte impegno, anche questo, per il Fondo, che è chiamato ad agire in fretta e con determinazione anche perché la regolarità contributiva nei confronti di FSBA è elemento indispensabile per il rilascio del DURC. Questo, che è il Documento Unico di Regolarità Contributiva, può essere rilasciato da Inps, da Inail, dalle Casse Edili e, per l’appunto, da FSBA. Molti artigiani (coloro che lavorano con pubbliche amministrazioni, per il trasporto degli studenti o per la manutenzione di impianti, ad esempio) ne hanno assolutamente bisogno per mandare avanti la lor impresa.

Ma, anche in questa fase difficile, le lavoratrici ed i lavoratori sospesi dal lavoro nei mesi scorsi hanno il diritto di vedersi pagata la retribuzione attraverso l’ammortizzatore sociale da parte di FSBA.


Oggi in pagamento la cassa integrazione di dicembre 2022

Il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (FSBA), seguendo una impostazione che si è dato qualche tempo fa, oggi ha provveduto ad effettuare i conteggi e mettere in pagamento la cassa integrazione per le giornate di sospensione dal lavoro realizzate nel corso del mese di dicembre. Con l’occasione sono state corrisposte anche le prestazioni riferite ai mesi precedenti, per le quali i dati sono stati caricati nel sistema in ritardo. I pagamenti vengono effettuati direttamente sui conti correnti delle lavoratrici e dei lavoratori oppure delle imprese, in base a regole definite localmente in modo differenziato.

Si chiude così una fase dell’attività del fondo, che ha seguito quella di grande impegno in epoca pandemica. Questi sono gli ultimi pagamenti dell’ammortizzatore sociale con le vecchie modalità, sostituite a partire dal 1 gennaio 2023 dalle nuove regole definite prima con un accordo interconfederale delle parti sociali, poi dalla decisione del consiglio direttivo e dell’assemblea del fondo, che hanno portato all’adeguamento delle procedure e delle impostazioni informatiche.

La somma complessiva oggi erogata è pari a € 3.322.862,92 , a fronte della quale è stato accantonato un importo per il versamento della contribuzione previdenziale (operazione per la quale è necessario attendere una specifica elaborazione da parte dell’Inps).


IN PAGAMENTO OGGI LA CASSA INTEGRAZIONE DI NOVEMBRE

Il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, al quale sono obbligatoriamente vincolate tutte le imprese artigiane per la tutela del reddito dei lavoratori con gli ammortizzatori sociali, quest’oggi, 29 dicembre, procede al pagamento della cassa integrazione per le giornate di sospensione realizzate nel corso del mese di novembre. Per la verità, con l’occasione vengono pagate le prestazioni anche per i mesi precedenti, quando i dati della sospensione o altri parametri sono stati inseriti nelle procedure informatiche in ritardo.

Continua così l’impegno del Fondo al pagamento con regolare cadenza dell’ammortizzatore sociale: ogni fine mese vengono pagate le prestazioni del mese precedente. In molti casi il pagamento avviene direttamente sul conto corrente bancario della lavoratrice o del lavoratore, in altri casi l’erogazione si realizza per il tramite dell’azienda: dipende dagli accordi a suo tempo sottoscritti in ogni regione.

In giornata il fondo invia alla banca incaricata gli ordinativi di pagamento pari a € 2.110.324,79 per il mese di novembre e a € 573.157,79 per i mesi precedenti di quest’anno.

Nel frattempo il fondo provvede al versamento all’Inps della contribuzione correlata, vale a dire dei contributi previdenziali per i periodi oggetto di sospensione ed erogazione della cassa integrazione. Purtroppo questa complessa operazione procede a rilento pur essendo impegnati il fondo e l’istituto a ottimizzare anche questa partita intensificando il dialogo e lo scambio dei dati.

Il prossimo appuntamento è già fissato per il 29 gennaio, quando verrà corrisposta la cassa integrazione per i periodi di sospensione di dicembre. Sarà così possibile valutare l’andamento complessivo di erogazione di questo ammortizzatore sociale nel corso di tutto il 2022, primo anno di uscita dalla pandemia, quando l’erogazione della cassa integrazione era fatta con fondi pubblici, laddove oggi si procede utilizzando le risorse che vengono raccolte mese dopo mese dalle imprese artigiane.


CASSA INTEGRAZIONE FSBA: ECCO I PAGAMENTI DI LUGLIO

Anche nelle giornate ferragostane, pur nel periodo normalmente dedicato alle ferie, i sistemi del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato sono stati attivi. In questo modo le imprese artigiane, i consulenti del lavoro e i centri servizio hanno potuto caricare le domande di cassa integrazione, segnalare le giornate di sospensione dal lavoro realizzate nei mesi scorsi, completare la documentazione con tutte le informazioni indispensabili.
Nottetempo le macchine hanno lavorato e quest’oggi il Fondo, unico soggetto abilitato alla gestione degli ammortizzatori sociali per tutto il Comparto artigiano - cui ogni impresa con questa qualifica è tenuta per legge ai versamenti -, procede con i pagamenti della cassa integrazione per il mese di luglio e per i mesi precedenti per i quali la documentazione è stata completata in ritardo. Complessivamente si tratta di una somma attorno al milione e trecentomila euro, corrisposta ai dipendenti o direttamente o per il tramite dell’impresa a seconda di intese regionali. Ancora una volta, infatti, sono gli Enti bilaterali regionali uno dei tasselli fondamentali dell’intera operazione: per informare imprese e consulenti, per accompagnare la presentazione delle istanze che seguono gli accordi sindacali che restano indispensabili, per la predisposizione degli ordini di pagamento. Nel contempo, FSBA accantona una somma pari alla metà di quanto corrisposto che servirà al versamento della contribuzione previdenziale correlata.
Ovviamente, per regolamento specifico del Fondo, si procede al pagamento della cassa integrazione alle lavoratrici e ai lavoratori sospesi dal lavoro da parte di imprese regolari nei versamenti. In caso di inadempienze contributive la domanda di ammortizzatore non viene respinta ma tenuta in sospeso, in attesa che l’azienda proceda alla regolarizzazione.
Interessante, da questo punto di vista, la procedura messa in operatività dal Fondo: ogni singola impresa artigiana, direttamente o tramite i suoi consulenti, può verificare la regolarità contributiva accedendo direttamente al portale. Qui un sistema simile ad un semaforo documenta la pienezza della contribuzione, la carenza di qualche versamento o la totale mancanza realizzata nel tempo. In questo modo, agevolmente e con una procedura guidata, si può procedere alla regolarizzazione. Restando certi che, dalla prossima ondata di pagamenti della cassa integrazione, anche questi dipendenti avranno corrisposto quanto effettivamente a loro spetta.
Ma ecco un po’ di dati: da gennaio a luglio 2022 sono stati rendicontati fabbisogni di cassa integrazione per più di 29 milioni, dopo una salita delle richieste nei primi tre mesi (a marzo il picco con 6.870.952,40) via via le necessità stanno diminuendo (per luglio si tratta di 2.434.963,46 €). Questo è un segnale che nel Comparto artigiano le attività sono in buona misura riprese, pur permanendo grandi preoccupazioni per l’aumento dei costi dell’energia e per le persistenti difficoltà -in alcuni ambiti - di reperimento di materiali. A più di 21 milioni di euro assommano le prestazionierogate e gli importi accantonati per la contribuzione correlata, e qui si va dai più di cinque milionidi marzo al paio di milioni di luglio. Ci sono, potenzialmente, ancora da erogare (e accantonare) circasette milioni di euro per la cassa integrazione da gennaio a luglio. Ma, per l’appunto, si deveattendere che le aziende irregolari procedano alla sistemazione della loro posizione contributiva.


ANDIAMO COME UN TRENO

Avevamo detto che, con il ritorno alla fase ordinaria quando il Fondo può utilizzare le risorse proprie provenienti dalla contribuzione delle aziende, i tempi di erogazione della cassa integrazione sarebbero stati ben più veloci.

Infatti: questa mattina sono partiti i pagamenti dell'ammortizzatore sociale per le giornate di sospensione dal lavoro da parte di lavoratrici e lavoratori del comparto artigiano relative al mese di giugno, con un recupero, per l’occasione, anche di alcuni pagamenti dei mesi precedenti per i quali le aziende o i loro consulenti hanno trasmesso la documentazione in ritardo.

Nel complesso, il Fondo oggi ha speso € 2.069.797,38 cui si aggiunge anche una cospicua somma che verrà impiegata in Veneto, dove è l'Ente bilaterale a procedere direttamente con i pagamenti.

Un importo pari al 50% di quello inviato, alle imprese o ai lavoratori, è stata accantonato perché destinato al versamento dei contributi previdenziali corrispondenti.

Ma attenzione: è stata pagata la cassa integrazione esclusivamente a favore dei dipendenti di imprese la cui contribuzione al Fondo è regolare. In tutti i casi di non corretta e completa contribuzione a FSBA (cui tutte le aziende artigiane sono tenute per legge ai versamenti!) la pratica non è stata respinta ma soltanto sospesa, in attesa di regolarizzazione.

Fin da lunedì, sul sito del Fondo sarà disponibile, proprio per le aziende, i centri sevizi e i consulenti, una specifica procedura che consentirà loro di verificare la situazione contributiva e, se del caso, procedere con il versamento delle somme finora evase. Fatto questo da parte della singola impresa finora irregolare, la richiesta di cassa integrazione verrà ripresa in esame e le prestazioni saranno corrisposte alle lavoratrici e ai lavoratori sospesi dal lavoro.


OGGI SI PAGA LA CASSA INTEGRAZIONE DI MAGGIO

Nei giorni scorsi sono state esaminate le richieste di cassa integrazione pervenute e gli Enti Bilaterali regionali hanno inserito i mandati di pagamento. Tutto è pronto, quindi… in giornata il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato paga la cassa integrazione.

Lavoratrici e lavoratori, direttamente o per il tramite delle imprese artigiane, riceveranno il pagamento dell’ammortizzatore sociale per i periodi di sospensione realizzati nel corso del mese di maggio, per alcuni ritardatari nel completare la domanda si effettueranno le corresponsioni anche per i mesi precedenti.

Ma attenzione: vengono corrisposte le prestazioni solo se la pratica è completa, se sono stati caricati i dati delle giornate di sospensione, se l’impresa risulta regolare nei versamenti. Se così non è, la domanda non viene respinta ma messa in evidenza in attesa di perfezionamento. Il Consiglio Direttivo del Fondo ha deciso di inviare, ad ogni azienda che abbia richiesto nell’arco di quest’anno la cassa integrazione che non è stata liquidata per queste ragioni, una specifica comunicazione che evidenzia la situazione e la invita a farsi parte attiva nella regolarizzazione. Solo così, infatti, si potrà procedere con il pagamento della cassa integrazione ai dipendenti della stessa.

Nel frattempo, FSBA ha messo da parte le risorse per il pagamento della contribuzione previdenziale correlata ai periodi di fruizione della cassa integrazione e le conferisce all’Inps man mano che l’Istituto fa i calcoli e le richiede.

Sintetico commento: questa è l’efficienza di FSBA quando può contare sulla stretta collaborazione degli Enti regionali e, soprattutto, utilizzare risorse proprie che pervengono con regolarità da parte delle tante imprese artigiane, che non soltanto adempiono ad un preciso obbligo di legge ma che riconoscono nel Fondo uno degli strumenti utili che la bilateralità mette a disposizione del Comparto artigiano.


GIORNATA DI PAGAMENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE

Lunedì 30 maggio, prime ore del giorno, sede del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato. Gli operatori stanno esaminando gli ordini di pagamento inseriti nel sistema da parte degli Enti Bilaterali Regionali, si fanno un po’ i conti, si preparano le distinte per l’Istituto bancario.

In giornata FSBA procederà con il pagamento della cassa integrazione a favore delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti da imprese artigiane, direttamente sui loro conti correnti o per il tramite delle aziende.

Si tratta di pagamenti per le giornate di sospensione dei mesi dell’anno passato, quando le risorse economiche erano messe a disposizione dai Ministeri. Eravamo in piena fase COVID. E, con i pagamenti di oggi, l’intera partita può dirsi chiusa. Resta “soltanto” la gestione della cosiddetta contribuzione correlata: il Fondo ha messo da parte centinaia di milioni per procedere all’accredito, sulle singole posizioni, dei contributi previdenziali per i periodi di fruizione della cassa integrazione; operazione, questa, che va a rilento, pur avendo convenuto con l’INPS procedure e scambio dei dati. Oggi, per cassa integrazione Covid, vengono inviati € 1.225.204,06 (esclusa contribuzione correlata).

Sempre in giornata il Fondo procede con il pagamento della cassa integrazione ordinaria riferita ai periodi di sospensione nel mese di aprile e, per i ritardatari nell’immettere dati, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo. Per questa operazione vengono utilizzate le risorse proprie e se ne invieranno per € 2.456.825,68 (esclusa contribuzione correlata).

Diamo un occhio ai dati delle aziende e dei relativi lavoratori in forza, che hanno ricevuto l’ammortizzatore sociale nel 2022: 2.415 imprese, con 12.444 dipendenti. La parte del leone la fa l’Emilia Romagna, seguita da Veneto e Toscana e, alla pari, da Lombardia e Marche. Tutti dati, comunque, ben inferiori a quelli cui ci si era abituati in epoca covid, segno che, pur persistendo difficoltà produttive, di sbocco sui mercati, di difficile reperimento dei materiali e quant’altro, molte imprese artigiane hanno ripreso l’attività, mettendo all’opera i dipendenti.

Tant’è che le ore rendicontate, nei primi quattro mesi dell’anno sono poco più di due milioni, laddove nei due anni scorsi si veleggiava ben sopra i 17 milioni di ore rendicontate al mese.

Attenzione. Non tutte le domande pervenute di prestazione ordinaria porteranno a erogazioni: solo i dipendenti di aziende regolari nei versamenti l’avranno. Per tutti gli altri casi (con evasione contributiva completa o con solo qualche versamento saltato), la pratica non viene respinta ma accantonata in attesa della regolarizzazione. Questo prevede il Regolamento del Fondo, una norma, e una previsione a salvaguardia del sistema, che non può essere derogata.

A proposito di Regolamento, le Parti sociali del Comparto costituenti il Fondo stanno confrontandosi fra loro, con i loro consulenti, con il Ministero, per adottare il nuovo strumento che fisserà quantitativo di contribuzione, durata delle prestazioni, specificità da salvaguardare e adeguamento alla riforma degli ammortizzatori sociali, varata con l’ultima Legge finanziaria.


Lunedì 30…nuova ondata di pagamenti di cassa integrazione

Il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, proprio per recuperare gli ultimi ritardatari e per non lasciare alcun lavoratrice o lavoratore privo di prestazioni, ha riaperto, fino al 20 di maggio, le procedure per completare le domande di cassa integrazione covid riferite all’anno 2021.

Non si è trattato, poi, di così poche situazioni: complessivamente dovranno essere corrisposte prestazioni per un importo complessivo parti a € 1.837.806,09.

Nel frattempo continua, da parte del Fondo degli artigiani, la lavorazione delle domande di prestazione ordinaria, riferite al mese di aprile e, in alcuni casi, ai primi tre mesi dell’anno.

Per queste tipologie di prestazione c’è tempo per caricare le giornate di assenza e completare le domande fino alla mezzanotte del 25, anche se al momento, da una prima elaborazione dei dati, si valuta che le richieste di ammortizzatore sociale siano sostanzialmente in linea con l’utilizzo che ne è stato fatto nei tre mesi precedenti.

Nei prossimi giorni gli Enti bilaterali regionali, che sono un tassello rilevante nella operatività di FSBA, saranno impegnati ad inserire gli ordini di pagamento possibili: quelli riferiti alle domande per le quali ci sono gli accordi sindacali, la rendicontazione delle assenze e, soprattutto, la regolarità aziendale come previsto nel vigente Regolamento del Fondo.

Siccome il tutto pare girare per bene, si prevede che il prossimo lunedì 30 maggio si possa realizzare una nuova ondata di pagamenti di cassa integrazione, direttamente ai beneficiari finali o per il tramite delle aziende (in base alle procedure che sono diversificate da regione a regione), verranno pagate le prestazioni COVID19 e il mese di aprile per prestazioni ordinarie.

Di tutto questo ha preso atto questa mattina il Consiglio direttivo di FSBA, che ha espresso il proprio apprezzamento per la scelta di ulteriore recupero di prestazioni COVID dell’anno 2021 e ha evidenziato la possibilità di una sostanziale riduzione dei tempi di attesa per il pagamento delle prestazioni: quando si può far conto su risorse proprie e non su trasferimenti di denaro pubblico dai Ministeri, le procedure e le attività scorrono in modo più piano, programmato, efficiente e trasparente.

A tutto vantaggio dei dipendenti e delle aziende artigiane che ancora, purtroppo, stanno attraversando qualche momento di difficoltà produttiva.