La bilateralità, un pilastro del welfare territoriale
EBNA e FSBA hanno presentato il Bilancio Sociale 2023, intitolato "Le prestazioni erogate dalla bilateralità artigiana”, un’analisi dettagliata delle attività svolte a supporto delle imprese e dei lavoratori dell’artigianato attraverso il sistema della bilateralità.
Riportiamo i dati più significativi dell'anno che testimoniano l’ampiezza e la capillarità del sostegno offerto:
- 169.333 prestazioni erogate, suddivise tra 37.150 interventi a favore delle imprese e 132.183 destinati ai lavoratori dipendenti.
- 21.600 imprese e 92.596 lavoratori raggiunti, con una media di circa 1,7 prestazioni per impresa e 1,4 per lavoratore.
- 134.395.423 € di contributi, di cui, 23.895.788 € destinati alle imprese artigiane e 110.499.635 € ai lavoratori dipendenti.
Per approfondire, scarica e leggi il Bilancio Sociale 2023.
Cambio al vertice di FSBA
Cambio al vertice di FSBA, il Fondo di Solidarietà dell'Artigianato con Riccardo Giovani che diventa il nuovo Presidente e prende il posto di Vendemiano Sartor, mentre Angelo Colombini è invece il nuovo Vicepresidente e subentra a Mauro Sasso, Stefano Di Niola infine assume l'incarico di Direttore al posto di Valter Recchia.
Siamo stati decisivi -ha affermato Giovani - durante la pandemia per sostenere imprese e lavoratori. Ora dobbiamo stabilizzare quanto fatto e continuare nella promozione e nella diffusione della bilateralità.
Non solo ammortizzatori sociali, ma anche tanta formazione e nuove prestazioni per il nostro mondo che è trainante per l'economia italiana.
Riqualificare i lavoratori -ha spiegato Colombini- sarà una nostra priorità. Avere dipendenti formati garantisce chi presta la propria opera ma anche le stesse imprese che richiedono sempre di più manodopera qualificata. Ma la bilateralità ha anche un aspetto sociale importante perché garantisce, come avvenuto durante la pandemia, copertura salariale a chi vive un momento di difficoltà.
La pandemia -ha poi concluso Di Niola- ha reso evidente l'importanza della bilateralità. Iscriversi a FSBA è ora un obbligo di legge ma penso che sia anche un'opportunità per le aziende. Il buon senso è stato centrato dagli imprenditori che, nel corso degli anni, hanno maturato la convinzione che essere parte del Fondo è un vantaggio sotto molti punti di vista. Continuare su questa strada è per noi importante, esaltando ancora di più i territori.
TUTTO FATTO! PARTE IL NUOVO FSBA
Tredici mesi fa la Legge di Stabilità per il 2022 riformava gli ammortizzatori sociali, secondo l’impostazione dell’universalismo differenziato.
Cioè, cassa integrazione per tutte le lavoratrici e i lavoratori di qualsiasi tipologia, uguali trattamenti seppur calibrati sulle specifiche esigenze delle aziende dei diversi comparti produttivi.
Prestazioni di cassa integrazione assicurate in ogni contesto lavorativo, contribuzione a carico delle imprese e dei dipendenti, differenziazione delle prestazioni per le aziende sotto o sopra i 15 dipendenti, durata, causali, procedure, modalità di sottoscrizione degli accordi sindacali, soggetti chiamati a gestire il tutto.
Da quella norma di legge, il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato ne è uscito rafforzato: le aziende artigiane sono obbligate a contribuire a questo Fondo, che ovviamente ha la potestà della riscossione coattiva, l’esperienza specifica consente al Fondo di adeguare la norma generale alle specificità dei bisogni di imprese e lavoratrici/lavoratori del comparto.
Dall’approvazione della Legge Finanziaria è partita una intensa fase di confronto fra le forze sociali che hanno costituito FSBA alcuni anni fa, continui contatti con il Ministero del Lavoro, nelle sue diverse articolazioni, definizione dei contenuti per la nuova stagione del Fondo dell’Artigianato.
Il 2 settembre, le Organizzazioni Sindacali (CIGL, CISL e UIL) e le Associazioni Datoriali (Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI) hanno sottoscritto un Accordo Interconfederale che, per l’appunto, seguendo i contenuti della legge generale fissa le caratteristiche delle prestazioni erogate, i percorsi per l’erogazione di queste, le modalità di regolarizzazione della riscossione.
A questo Accordo è seguita l’adozione, prima da parte del Consiglio e poi dell’Assemblea del Fondo, del Regolamento che va a sostituire quello in operatività, seppur con qualche modifica realizzata nel tempo, fin dalla istituzione di FSBA.
L’ulteriore passo in avanti è stato compiuto oggi da parte del Consiglio Direttivo che ha preso atto e licenziato le procedure operative pianificate dalla Direzione e dagli uffici tecnici, con la stretta collaborazione degli Enti Bilaterali Regionali che sono chiamati a collaborare nella realizzazione dell’intero processo.
Anche le procedure informatiche sono state oggetto di profonda rivisitazione, testate e sono ora disponibili.
Il percorso è stato completato e da oggi in poi parte una nuova stagione del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato.
Molte sono le novità che rendono possibile l’erogazione della cassa integrazione alle imprese artigiane tenendo in debito conto le loro specifiche produttive e i particolari bisogni per far fronte a momenti di crisi.
È prevista una cassa integrazione per 26 settimane nell’arco del biennio, per eventi ordinari o straordinari, per tutte le imprese fino a 15 dipendenti; al di sopra di questo parametro è prevista anche la cassa integrazione straordinaria della durata di 12, 24 o 36 mesi per specifiche causali; tutte le aziende sono tenute al versamento di una somma pari allo 0.60% della retribuzione (un quarto della somma a carico del dipendente), a cui si aggiunge lo 0.40% a carico delle imprese con più di 15 dipendenti; le aziende che fossero state irregolari negli anni passati hanno a disposizione una procedura semplice e un calcolo forfettario per mettersi in regola e, d’altra parte, FSBA si sta attrezzando per andare a riscuotere il dovuto da parte delle ditte che negli anni avessero evaso l’obbligo contributivo, il tutto finalizzato anche all’emissione del modello DURC; la prestazione può essere richiesta solo dopo il raggiungimento di un Accordo Sindacale e quanto dovuto come sostegno al reddito, come già avveniva, potrà essere erogato direttamente alla lavoratrice/lavoratore oppure per il tramite dell’impresa; ogni qual volta viene pagata la cassa integrazione, il Fondo provvede al versamento all’INPS della contribuzione previdenziale correlata. Molte altre sono le modifiche introdotte al preesistente regolamento e vale la pena andarsi a vedere il tutto direttamente sul portale del Fondo.
Grande soddisfazione esprime il Presidente Vendemiano Sartor per il risultato raggiunto, nel pieno rispetto dei tempi assegnati dal legislatore e con la costante ricerca di un consenso fra le parti.
Altrettanto il Vice Presidente Mauro Sasso evidenzia come si ampli la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori proprio nei momenti di maggior difficoltà che le imprese possono attraversare in ragione dell’andamento di mercati, dell’approvvigionamento delle materie prime e degli eventi meteo-climatici eccezionali. Questa protezione viene assicurata anche quando l’impresa è impegnata in piani di ristrutturazione produttiva di larga portata o di rimodulazione degli impianti e dei processi.
Il Direttore Valter Recchia conferma la piena funzionalità delle procedure, l’operatività dei sistemi informatici, particolarmente ricchi e articolati, in modo che il tutto possa rispondere appieno alle domande inoltrate dalle imprese ed ai bisogni dei dipendenti posti in sospensione lavorativa.
Si è agito, nel corso di questi tredici mesi, alla luce della volontà del legislatore di far sì che siano le forze sociali del comparto a strutturare e rendere operativa l’azione dello specifico strumento bilaterale. FSBA, peraltro, è forte dell’esperienza maturata nel corso degli anni, quando, soprattutto nella fase della pandemia, si è trovato a gestire centinaia di migliaia di domande e a proteggere il reddito di 800 mila lavoratrici e lavoratori dipendenti da 242 mila imprese. FSBA, quindi, è pronto ad affrontare questa nuova stagione, grazie alla consapevolezza e alla capacità di confronto e di sintesi delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni Datoriali e alla pronta efficienza dell’intera macchina operativa della bilateralità artigiana.
Il caro energia fa mobilitare gli artigiani
La categoria colpita dai rincari delle bollette: "Segnali preoccupanti dai territori, bisogna fare qualcosa"
Riunione a Roma dei 21 direttori degli Enti Bilaterali dell’Artigianato che Ebna, ente nazionale, coordina. È l’occasione per fare il punto sulle modalità operative nei diversi contesti territoriali, con la volontà della messa in comune delle migliori pratiche e per registrare gli umori, le tendenze, le suggestioni e i bisogni del Comparto artigiano. Di fronte a bollette triplicate, vera emergenza in questa fase, ci si mobilita per sostenere le lavoratrici ed i lavoratori e le relative famiglie. "Siamo vicini alla nostra gente, come nel periodo della pandemia", dicono i vertici dell'Ente nazionale. Varie e variegate le iniziative prese: contributi forfettari per assicurare risorse economiche di sostegno, nuove e rinnovate prestazioni di welfare, accompagnamento alle imprese che intendono stabilizzare i rapporti di lavoro e innovare i processi produttivi.
"Dai territori, arrivano segnali che ci preoccupano. Le richieste di cassa integrazione restano stabili e ben più contenute rispetto alla fase pandemica, ma chi vive la realtà quotidiana sa che le imprese stanno soffrendo, e non poco, per il caro energia". Da Roma, dove i 21 direttori degli enti regionali che fanno capo a Ebna, l'Ente bilaterale dell'artigianato italiano, si sono riuniti con le parti sociali nazionali per fare il punto della situazione, arriva un nuovo allarme per la tenuta di un sistema, quello artigianale appunto, che da sempre rappresenta la spina dorsale e produttiva del nostro Paese: "Al momento - illustra Valter Recchia, direttore di Ebna/Fsba - sono 5mila i lavoratori, per il mese di agosto, che risultano in cassa integrazione (la prestazione è già stata corrisposta e fra pochi giorni verrà pagata quella di settembre, tanto per dire l’efficienza del sistema). Ma temiamo che, nelle prossime settimane, questo dato abbia una nuova impennata".
Dopo l'emergenza Covid, nel corso della quale Fsba ha erogato oltre tre miliardi di euro, da trasferimenti pubblici, per gli assegni da cassa integrazione e raggiunto oltre 800.000 addetti, dipendenti da 242.000 imprese, ecco dunque una nuova emergenza: "Durante la pandemia - spiega Vendemiano Sartor, presidente di Ebna/Fsba- abbiamo dimostrato come la bilateralità abbia un ruolo fondamentale. Chiediamo perciò che il nuovo Governo creda nel nostro lavoro e nel valore della bilateralità e ci aiuti ad agire con ancora maggior concretezza, con l'obiettivo di garantire un salario e un sistema di welfare adeguato per i dipendenti del Comparto e per le loro famiglie, di fatto venendo incontro alle stesse esigenze delle imprese. Il momento che viviamo è molto complicato e un sistema come il nostro rappresenta una significativa rete protettiva. Come, del resto, accade da 30 anni a questa parte".
E sui territori, come è emerso dal dibattito del D21, sono state avviate le prime iniziative per aiutare quelle imprese artigiane (e i loro dipendenti) travolte da bollette, in alcuni casi, triplicate: "Abbiamo già predisposto -spiega Ermes Canciani, direttore di Ebiart, l'Ente bilaterale del Friuli-Venezia Giulia- un bonus per sostenere le famiglie in difficoltà. Sarà di 250 euro e sarà erogato per un periodo limitato. Una piccola ma significativa boccata di ossigeno". "Da noi invece -dice Renato Giancaterino, direttore di Ebrart, l'Ente bilaterale dell'Abruzzo- si è scelto di dare un contributo, sì, ma alle imprese che intendono investire nelle energie rinnovabili". "Abbiamo già dato vita a numerosi bonus -afferma invece Simona Guttuso, direttore di Ebas, l'Ente bilaterale della Sardegna- come quello relativo al trasporto scolastico o agli asili nido. Ora le Forze sociali sarde hanno deciso di sostenere i nostri iscritti anche per i rincari da energia". Interventi simili, anche se puntualizzati e calati sulla specifica realtà economica, produttiva e occupazionale, sono stati messi in campo in Piemonte e in Calabria, in Veneto e in Lombardia, nel Lazio e nelle Marche (colpite dai recenti eventi alluvionali alle cui conseguenze si sta facendo fronte con specifiche iniziative).
Un significativo segno di attenzione che conferma quanto sia importante la bilateralità: "Il nostro - sostiene Mauro Sasso, vicepresidente di Ebna/Fsba - è un sistema che rappresenta un vero e proprio paracadute per tutti gli addetti del settore artigiano, imprese e dipendenti, frutto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, peraltro tutti rinnovati nei mesi scorsi. Un paracadute che ha diverse sfaccettature, da un punto di vista, diciamo così, lavorativo, ma anche di welfare. Pensiamo, certo, alla cassa integrazione che gestiamo direttamente e alle numerose prestazioni sui due versanti, sostegno alle imprese e benefici ai dipendenti, ma anche, ad esempio, alla sanità integrativa con San.Arti., estesa in buona misura anche ai figli minorenni degli iscritti, che noi offriamo a chi è impiegato nelle imprese artigiane e, perché no, anche ai titolari. Ma anche alla formazione professionalizzante garantita da Fondartigianato alle imprese del settore e più in generale a tutte le aziende che a questo fondo interprofessionale decidono di aderire. Ed ancora, agli interventi per vigilare e garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro, tanto importante a fronte delle migliaia di infortuni e malattie professionali, con le decine e decine di morti sul lavoro che sono una vera, ulteriore emergenza nel nostro Paese. Questa chiama tutti, imprese e lavoratori, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, organi di controllo e legislatori ad una iniziativa raccordata e determinata: il lavoro è un diritto, garantire la sicurezza sul lavoro è un dovere”.
LE IMPRESE ARTIGIANE RIPARTONO LE CASSE INTEGRAZIONI TORNANO A LIVELLO PRE-COVID
Importanti segnali di ripresa da uno dei settori trainanti dell'economia italiana.
Ma attenzione per l'immediato futuro alla spada di Damocle del caro bollette
Le imprese artigiane ripartono. Estate finalmente soddisfacente per un comparto che, da sempre, è trainante per l'economia italiana. I dati di Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale, spiegano che, nel mese di luglio, le giornate di cassa integrazione erogate tornano al livello pre-Covid. Quasi tre milioni di euro l'ammontare delle prestazioni previste, a fronte delle diverse decine di milioni pagati nei mesi caldi della pandemia.
Il ricorso alla cassa integrazione dunque ha assunto nuovamente dimensioni ordinarie o poco più. Da gennaio sono state rendicontate assenze e richieste di prestazioni per poco più di 26 milioni di euro e ne sono stati pagati 17 milioni. Questo perché si procede con le erogazioni solo quando la contribuzione dovuta dalle imprese artigiane risulta regolare, laddove tutto viene sospeso se si è invece in presenza di evasione dell’obbligo contributivo o di una qualche irregolarità su questo fronte, in attesa che intervenga una regolarizzazione. “La norma è in tal senso molto chiara -spiega Vendemiano Sartor, presidente di Fsba- ed è stata peraltro ribadita dall’ultima legge finanziaria: ogni impresa con la qualifica “artigiana” è obbligata a versare un contributo a questo Fondo specifico, commisurato al numero dei dipendenti e alla retribuzione corrisposta ad essi (con procedure, peraltro, semplici e automatiche in occasione degli adempimenti contributivi ricorrenti)”.
Non, dunque, versamenti all’INPS, come la gran parte delle aziende, ma utilizzo di questo strumento specifico che, negli anni, ha consentito al comparto artigiano (dove ci sono piccole aziende di produzione metalmeccanica e manutentori, falegnami e sarte, parrucchieri e legatorie, gelatai e pasticceri, piccoli trasportatori e imprese del pulimento, per capirci) di disporre di interventi più adeguati e commisurati alle esigenze di queste imprese: normalmente hanno un numero di dipendenti non elevato, non abbisognano di interventi prolungati oltremodo nel tempo, devono aver assicurato un accompagnamento tempestivo per superare momenti di difficoltà economiche, produttive e occupazionali.
“Questo Fsba era chiamato a fare e questo ha fatto -dice Valter Recchia, direttore del Fondo. E così sarà, corrispondendo, appunto, la cassa integrazione il mese successivo a quello di effettiva sospensione. Nel frattempo, il Fondo degli artigiani accantona le somme per versare all’Inps la contribuzione previdenziale corrispondente ai periodi di ammortizzatore sociale; e qui, invece, si registrano tempi ancora troppo lunghi dovuti allo scambio di dati fra istituti”. Ben altra cosa, questa, rispetto a quanto accaduto nel biennio 2020-2021 quando, alle prese con la pandemia, anche il comparto artigiano è stato devastato dalle chiusure prolungate di molti laboratori, di officine e fabbrichette, di aziende di servizio e piccole imprese manifatturiere dell’indotto industriale. Allora, il Fondo di Solidarietà, con l’essenziale apporto di tutti gli Enti Bilaterali per l’Artigianato presenti in ogni regione, si è trovato a gestire più di tre miliardi di risorse pubbliche (che venivano messe a disposizione con procedure complesse, da cui i ritardi nelle erogazioni materiali…), pagando la cassa integrazione a oltre 800.000 lavoratrici e lavoratori, dipendenti da 242.000 imprese, per ognuna delle quali c’è stato uno specifico accordo sindacale che prevedeva durata, persone sospese dal lavoro, verifica della necessità di un intervento di protezione dei redditi da lavoro. Un’operazione gigantesca, come si intuisce, ma anche una prova di forza, determinazione, impegno da parte delle Associazioni Imprenditoriali (Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI) e delle Organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) che sono poi le parti costituenti la Bilateralità Artigiana.
“Proprio la Bilateralità Artigiana -conclude Mauro Sasso, vicepresidente di Fsba- si è rivelata essere una grande opportunità di supporto e per la tenuta dell’intero Comparto artigiano. Con la sua derivazione dai Contratti Collettivi di Lavoro (peraltro tutti rinnovati proprio in questi mesi), con la sua capacità di erogare prestazioni e servizi (non solo la cassa integrazione, ma anche sostegni alle famiglie, rimborsi di spese ai dipendenti, supporti economici allo sviluppo delle imprese ed al loro ammodernamento), grazie alla sua diffusa presenza in ogni ambito territoriale in modo da cogliere le specificità e intervenire in modo selezionato e selettivo sui differenziati bisogni. Ma anche con la messa in operatività di altri strumenti specializzati in sanità integrativa, formazione e qualificazione professionale, sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Il qualificato rapporto fra parti datoriali e sindacali farà sì che, già nelle prossime settimane, tutta la bilateralità e, più in generale, le politiche del Comparto artigiano saranno oggetto di momenti di rilancio e ulteriore qualificazione: si stanno ridefinendo gli strumenti e le regole del Fondo di Solidarietà per adeguarle alle novità introdotte con la riforma degli ammortizzatori sociali voluta dal legislatore con l’ultima Legge di bilancio, partirà questo autunno una nuova stagione per i rinnovi dei numerosi CCNL del settore (riguarderanno quasi un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori), vengono ridefinite le prestazioni e gli interventi garantiti dalla Bilateralità regionale che potrebbero essere protagoniste anche di una omogeneizzazione in ambito nazionale. Ma, soprattutto, verrà messa in campo una serie di interventi informativi rivolti a tutte le imprese artigiane e a tutti i loro dipendenti: se si tratta di precisi obblighi di legge (come per FSBA, e lo è) o di derivazione contrattuale (in tutti gli altri casi) non ci si può sottrarre, se la bilateralità è una ricchezza e un’opportunità (e lo è) ognuno deve concorrervi e fruirne.
Poi, certo, si deve guardare con attenzione a ciò che sta accadendo nel contesto economico e produttivo più complessivo: preoccupa l’incremento dei costi dell’energia e, in qualche misura, la difficoltà di reperimento di materiali essenziali anche alla produzione artigiana, c’è sempre il rischio delle delocalizzazioni e della concorrenza irregolare. Si saprà reagire, contrastare gli eventi contrari, intervenire con gli strumenti attuali (FSBA è pronto a fare la sua parte, per dire) e inventarne di nuovi, se dovesse servire. Perché il Comparto artigiano e delle imprese di limitate dimensioni è stato negli anni e continua ad essere una delle caratteristiche del sistema produttivo ed economico del nostro Paese, una ricchezza per chi qui intraprende e per chi qui trova opportunità di lavoro, anche per i giovani che vogliono esplorare una loro strada, ma anche un modo per presidiare il territorio e salvaguardare la coesione sociale.
ANDIAMO COME UN TRENO
Avevamo detto che, con il ritorno alla fase ordinaria quando il Fondo può utilizzare le risorse proprie provenienti dalla contribuzione delle aziende, i tempi di erogazione della cassa integrazione sarebbero stati ben più veloci.
Infatti: questa mattina sono partiti i pagamenti dell'ammortizzatore sociale per le giornate di sospensione dal lavoro da parte di lavoratrici e lavoratori del comparto artigiano relative al mese di giugno, con un recupero, per l’occasione, anche di alcuni pagamenti dei mesi precedenti per i quali le aziende o i loro consulenti hanno trasmesso la documentazione in ritardo.
Nel complesso, il Fondo oggi ha speso € 2.069.797,38 cui si aggiunge anche una cospicua somma che verrà impiegata in Veneto, dove è l'Ente bilaterale a procedere direttamente con i pagamenti.
Un importo pari al 50% di quello inviato, alle imprese o ai lavoratori, è stata accantonato perché destinato al versamento dei contributi previdenziali corrispondenti.
Ma attenzione: è stata pagata la cassa integrazione esclusivamente a favore dei dipendenti di imprese la cui contribuzione al Fondo è regolare. In tutti i casi di non corretta e completa contribuzione a FSBA (cui tutte le aziende artigiane sono tenute per legge ai versamenti!) la pratica non è stata respinta ma soltanto sospesa, in attesa di regolarizzazione.
Fin da lunedì, sul sito del Fondo sarà disponibile, proprio per le aziende, i centri sevizi e i consulenti, una specifica procedura che consentirà loro di verificare la situazione contributiva e, se del caso, procedere con il versamento delle somme finora evase. Fatto questo da parte della singola impresa finora irregolare, la richiesta di cassa integrazione verrà ripresa in esame e le prestazioni saranno corrisposte alle lavoratrici e ai lavoratori sospesi dal lavoro.
COMUNICATO STAMPA 28/02/2022
Il Fondo ha avviato le riflessioni al proprio interno e ha registrato l’impegno delle Parti Sociali costituenti per addivenire all’adeguamento del Regolamento, che tenga conto dei contenuti della Legge finanziaria di quest’anno laddove riforma gli Ammortizzatori sociali.
In proposito, ci sono anche già stati confronti a livello tecnico con lo stesso Ministero vigilante.
I tempi per l’aggiornamento di questo strumento non sono, però, brevi e, pertanto, il Consiglio direttivo di FSBA questa mattina ha deliberato di consentire da subito la presentazione e la conseguente gestione delle domande di prestazione, in base al vigente Regolamento di FSBA (del 30/04/2019).
Questa riapertura delle procedure per la richiesta delle prestazioni di ammortizzatore sociale, garantite dal Fondo secondo la previgente Normativa e Regolamento, con decorrenza dal 01/01/2022, sarà operativa fino alla metà dell’anno oppure fino all’approvazione del nuovo Regolamento, se questa intervenisse prima.
Le procedure per la sottoscrizione degli accordi sindacali, per il caricamento nel sistema informatico del Fondo, per la gestione e la liquidazione delle prestazioni, sono oggetto di messa a punto in queste ore.
La decisione assunta dal Fondo è un gesto di grande responsabilità a fronte delle difficoltà che talune imprese continuano a registrare nella piena ripresa dell’attività produttiva e inoltre tiene conto della necessità di assicurare a lavoratrici e lavoratori un intervento di sostegno al reddito, a seguito di sospensione dal lavoro. Il tutto sarà oggetto di costante monitoraggio essendo tenuto il Fondo ad erogare prestazioni nel limite delle disponibilità finanziarie e comunque a valutare l’andamento produttivo e occupazionale di questo Comparto strategico nell’economia del Paese.
Ripartono dunque le prestazioni di FSBA con le regole preesistenti, impegnato comunque com’è il Fondo ad adeguare le stesse alla riforma degli ammortizzatori sociali.
ARRIVATI 76 MILIONI.
RIPARTONO I PAGAMENTI DI FSBA
Pochi minuti fa sono stati accreditati sul conto del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato oltre 76 milioni. Si tratta della ulteriore tranche di finanziamento della cassa integrazione per Covid, una quota parte di quanto disposto dalla Legge di Stabilità per pagare le prime 12 settimane di ammortizzatore sociale.
Gli uffici del Fondo e le articolazioni regionali che collaborano nell’attività di materiale pagamento della prestazione sono già a lavoro per corrispondere, direttamente ai lavoratori o tramite le aziende, i pagamenti che si distribuiscono sono relativi al pagamento di aprile, maggio e una parte di giugno 2021 e al completamento dei mesi precedenti.
Visti i tempi di perfezionamento delle procedure amministrative è molto probabile che già all’inizio della prossima settimana vengano resi materialmente disponibili altri 130 milioni. Questi sono parte del finanziamento del “Decreto Sostegni” per il pagamento delle ulteriori 28 settimane di cassa integrazione. Anche per questa operazione di pagamento delle prestazioni per aprile, maggio e parte di giugno il Fondo agirà tempestivamente utilizzando tutte le risorse nel giro di poche ore.
FSBA: STANNO ARRIVANDO LE RISORSE, PARTIRANNO A RAZZO I PAGAMENTI DELLA CIG NELL’ARTIGIANATO
Questa mattina sono stati mandati in Banca d’Italia e a brevissimo dovrebbero essere accreditati 337,5 milioni sui conti del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, unico soggetto abilitato - per legge - a pagare la cassa integrazione a lavoratrici e lavoratori del comparto sospesi dal lavoro a causa del Covid. Si potrà così procedere con l’erogazione della prestazione spettante per i mesi di gennaio, febbraio, marzo e qualcosina di aprile. Per metà delle regioni è il Fondo nazionale che procede direttamente, nelle altre il tutto si fa grazie alla collaborazione degli Enti bilaterali regionali; in alcuni contesti la prestazione viene corrisposta direttamente al beneficiario, in altre tramite le aziende.
Sta di fatto che, nell’arco di poche ore, tutta l’operazione dovrebbe concludersi. E, dopo che l’attesa è durata quasi 150 giorni fra firme di Ministri, passaggi dalla Corte dei Conti, procedure e decreti, … questa tempestività nel completare l’operazione è un importante punto d’orgoglio per il Fondo degli artigiani, che nei mesi scorsi ha ricevuto ed esaminato le domande, ha registrato le segnalazioni delle assenze da parte dei Consulenti del lavoro o dei Centri servizi, preparato elenchi, predisposto ordinativi. Ma, soprattutto, è un segnale di attenzione rispetto agli addetti del Comparto che, in queste settimane, hanno chiesto informazioni, hanno protestato, qualche volta anche con toni sopra le righe, laddove invece: le preoccupazioni dei lavoratori sono le stesse del Fondo, la rabbia per i ritardi è comune, altrettanto l’impegno a sollecitare, pungolare, insistere nel pretendere un riscontro e una qualche certezza sui tempi di arrivo delle risorse.
Nel frattempo, FSBA ha appreso dal Ministero del Lavoro che è già stata avviata tutta la procedura di attribuzione degli altri 450 milioni destinati dalla Legge di stabilità al Fondo artigiani, per l’appunto, ed a Formatemp, Fondo che invece si occupa del settore somministrazione. Dovrebbero arrivare, si spera presto, altri 337,5 milioni con cui pagare le sospensioni di aprile e mesi seguenti fino alla copertura delle prime 12 settimane di cassa integrazione di quest’anno. Ed ancora: avrebbe preso avvio anche l’analoga operazione di attribuzione, fra i due diversi soggetti, dell’ulteriore dotazione finanziaria stabilita con il primo decreto sostegni: 1,1 miliardi. A FSBA dovrebbero andare 825 milioni. Con queste risorse si potrà far fronte al fabbisogno di imprese/lavoratori per le 28 settimane di sospensione previste in continuità e comunque una volta esaurita la prima mandata.
In questo modo, il sistema Artigianato può contare per quest’anno su un miliardo e mezzo di euro per pagare la cassa integrazione per i periodi di sospensione dal lavoro a causa del Covid. L’anno passato il Fondo ha erogato prestazioni per 2,2 miliardi (fra erogazioni dirette e versamenti/accantonamenti per l’Inps della contribuzione correlata), sono stati sostenuti 750.000 lavoratrici e lavoratori, 212.000 le aziende interessate.
I CAF per le CU di FSBA
In maniera un po’ più chiara: i Centri di Assistenza Fiscale potranno scaricare direttamente, per la propria utenza, le Certificazioni Uniche del Fondo che eroga la cassa integrazione alle lavoratrici ed ai lavoratori del Comparto Artigiano. È quanto deciso e pianificato ieri in un’intesa sottoscritta fra il Coordinatore della Consulta Nazionale dei CAF, Giovanni Angileri, e la Presidenza di FSBA, Dario Bruni e Mauro Sasso.
Nel pieno rispetto della privacy, con procedure trasparenti, veloci e tracciate, appena testato l’ampiamento della procedura utilizzata dal Fondo e sottoscritta da parte di ogni CAF l’adesione all’intesa quadro, in buona sostanza dai primi giorni di maggio, non sarà più necessario che siano i diretti interessati che hanno percepito l’ammortizzatore sociale nell’anno passato a doversi accreditare personalmente per scaricare il modello indispensabile per la denuncia dei redditi (opportunità che comunque è stata al momento colta da quasi 50.000 lavoratori): ci penserà il CAF dal quale hanno deciso di farsi accompagnare nella dichiarazione dei redditi (operazione questa indispensabile per chi nell’anno 2020 ha percepito redditi da lavoro e, per l’appunto, cassa integrazione pagata direttamente e non per il tramite dell’Azienda).
“Non sono certo molti i sostituti di imposta che hanno gestito l’operazione per più di 420.000 percettori di prestazione - evidenzia la Presidenza del Fondo – e che l’hanno fatto, questo ci viene attestato da tutti, con velocità ed efficienza, pur con il ritardo cronico nella messa a disposizione delle risorse economiche da parte dei Ministeri (stiamo ancora aspettando il decreto di assegnazione delle risorse per pagare la cassa integrazione da gennaio…). Proprio per questo abbiamo messo in atto una serie di canali a disposizione dei soggetti tenuti alla dichiarazione dei redditi. A questi ora si aggiunge quello dei CAF, che siamo certi sarà ben gradito da tanta parte del mondo artigiano. Non per nulla i soggetti sociali che hanno dato vita a questo strumento della bilateralità, Sindacati confederali e Associazioni Artigiane, hanno propri Centri di assistenza Fiscale attivi e presenti in ogni realtà territoriale: ne percepiscono l’importanza e ne misurano quotidianamente l’apprezzamento per lo strumento.”
“Anche noi, come Consulta dei CAF - sottolinea Angileri - che associa la quasi totalità dei soggetti abilitati al ruolo di Assistenza ai contribuenti, che pure abbiamo a che fare con i grandi numeri delle dichiarazioni dei redditi e con il costante rapporto con i contribuente, abbiamo subito percepito che qui, nei rapporti con il Fondo degli Artigiani, c’era subito da realizzare un accordo strategico e sinergico.
Meno file, meno intasamenti di un sistema elettronico certamente messo sotto stress in questi mesi per gestire migliaia e migliaia di posizioni.
Un affidamento, di questo percorso per il reperimento della Certificazione Unica, a tecnici esperti e professionisti preparati in materia, come sono gli operatori dei Centri di Assistenza Fiscale. Il primo passo, si consideri poi, per l’adempimento dei doveri fiscali su cui i cittadini sanno di poter contare sui CAF.”
Per cui: una settimana ancora di attesa e poi, appena entra nel vivo la stagione della dichiarazione dei redditi, le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti da Aziende artigiane, quelli che hanno ricevuto nel 2020 la cassa integrazione pagata loro direttamente da FSBA, possono contare su uno strumento in più: a tutela dei loro diritti, a supporto negli obblighi da contribuenti, per avere - almeno su questo versante – la vita un po’ più semplice.